Mi occupo di Cremazioni Roma da diversi anni e ho avuto la fortuna di cominciare a lavorare e crescere professionalmente in un’azienda storica e già affermata.
che gestisce centinaia di funerali ogni anno fin dal primo dopoguerra. Sulla base di questa esperienza posso tranquillamente affermare che la maggioranza delle persone che vengono a mancare avevano dato indicazioni ai propri congiunti riguardo alla propria sepoltura. Infatti la maggioranza di questi sono anziani, che molto spesso avendo preso coscienza della fragilità della loro condizione, pensano in modo consapevole a cosa succederà dopo la loro dipartita e cominciano ad occuparsi dei preparativi Ad esempio acquistano già il loculo dove verranno tumulati, oppure fanno predisporre la cappella di famiglia, o danno indicazioni ai parenti sulla foto che vorranno sulla lapide, sui vestiti che vorranno indossare nella bara, oppure dicono che vorranno essere cremati, dando indicazioni sulla destinazione delle ceneri.
Apro una parentesi: mi rendo conto che apparentemente può sembrare un atteggiamento macabro quello di pensare alla propria morte e decidere questi dettagli In realtà ci sono due aspetti che voglio che tu consideri: per prima cosa pensare alla propria fine è un sintomo di grande consapevolezza. In moltissimi libri o corsi che parlano di crescita personale o spirituale si affronta il tema della propria morte proprio perché capire che il nostro tempo è limitato Per chi rimane e si trova a dover gestire sia il dolore per la perdita di una persona cara, sia il compito dell’organizzazione delle esequie e della sepoltura, avere indicazioni precise è un grande aiuto Immagina quanto può essere stressante trovarsi a dover decidere per una persona che ci ha lasciato senza sapere se vuole una bara economica o di lusso, se vuole essere cremato o messo in un loculo, se vuole fiori bianchi o colorati… e poi magari nella confusione del momento si finisce pure nelle mani di impresari funebri impreparati o truffaldini
I congiunti che non hanno avuto nessuna indicazione devono prendere tutte queste decisioni cercando di interpretare le credenze e i gusti personali di chi è venuto a mancare. Sperando di fare le scelte giuste e con il terrore che poi qualche parente abbia da ridire e non sia d’accordo su queste decisioni. Non sarebbe molto meglio avere già le idee chiare e poter gestire il lutto senza queste ansie? È proprio questo uno dei motivi per cui ho creato questo blog, per far capire l’importanza di informarsi prima. Di scegliere consapevolmente, di evitare situazioni di stress in un momento già molto complesso da gestire, che possono portare ad affidarsi al primo che capita e che lavora in modo superficiale. O peggio ancora ne approfitta e truffa i malcapitati, esagerando i prezzi o proponendo prodotti o servizi scadenti. Se stai leggendo questo articolo è perché hai avuto l’intelligenza di mettere da parte la scaramanzia e la lungimiranza di affrontare per tempo questi temi.
Cercherò ora di illustrarti le differenze tra i vari tipi di sepoltura e per ognuno quali sono i pro e quali sono i contro Inumazione Significa “sepoltura nel terreno” (il termine deriva dal latino in-humus), è sicuramente la più antica e tradizionale. Viene scelta per preferenza personale (perché interpretata come “ritorno alla terra” o “ritorno alla natura”) o perché rappresenta la soluzione più economica. La legge prevede che il defunto rimanga nel terreno almeno 10 anni, ma poi se il Comune non ha esigenza di liberare il campo ne possono passare molti di più.
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